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Il paradosso dell’uomo Commercialista

Noi siamo abituati a identificare le persone con varie etichette, a suddividerle in categorie, e questo è un compito essenziale del marketing. Mi piace sempre sottolineare che, dietro le etichette, ci sono sempre le persone, coloro che, con le loro sensazioni e percezioni determinano il nostro successo, e, se parliamo di marketing, dobbiamo essere profondi conoscitori della natura umana.

Oggi siamo in un periodo di cambiamenti, un periodo, per certi versi, drammatico, in cui al Commercialista è richiesto di riflettere e di considerare una delle tantissime opportunità di svolta per il futuro. Io ho le mie idee e soluzioni, ma prima di dare consigli e suggerimenti a me piace conoscere bene non solo la materia di cui sto parlando, ma, soprattutto, le persone che quella materia masticano ed il loro modo di pensare. Questo perché le questioni tecniche non sono ciò di cui una persona intelligente si deve accontentare.

Nel suo capolavoro filosofico, i Pensieri, Blaise Pascal chiarisce un concetto fondamentale:

la fisica e la matematica (e qualsiasi nozione tecnica, aggiungo io), per quanto affascinanti, non sono la sapienza, perché coincidono con un grado di conoscenza ben limitato, sia per limiti strutturali, sia in relazione ai problemi dell’uomo ed alle sue domande esistenziali.

Qualche cosa prodotto dall’uomo, la scienza appunto, non può essere perfetta perché creata da un essere limitato.

Qualche cosa che si basa su metodi sperimentali, o matematici, non sarà mai in grado di spiegare la spiritualità dell’uomo.

Tutto ciò è in linea anche con la filosofia di Galilei (che riteneva la scienza sperimentale una delle forme di conoscenza, e non la più alta), di Isaac Newton e gli altri pionieri del pensiero scientifico. Erano tutti fisici, matematici, filosofi, metafisici, teologi… e tutti arrivavano alle medesime conclusioni.

Quindi la domanda da farsi, a cui con la massima modestia mi associo, non è cosa sia la sapienza, ma l’uomo, il Commercialista.

 

Chi è l’uomo? Un paradosso

Se volessimo ancora una volta riferirci a Pascal, leggeremmo che l’uomo, che poi si etichetta Commercialista, è definito da:

  • la sua tensione verso l’Infinito, la Felicità, il Tutto, e
  • dal suo limite, la sua fragilità, la sua finitezza.

Come ogni uomo il Commercialista oscilla tra il desiderio di conoscere tutto, e l’ignoranza.

Passa dal volere tutto e il non volere niente.

In altre parole, egli è un essere che non si autofonda, non si autogiustifica: non è l’Essere, ma neppure il nulla. Un paradosso!

Tutti abbiamo studi professionali in cui svolgiamo vari tipi di consulenza, e tutti pensiamo di conoscere tanto, forse tutto, della nostra materia, ma, un attimo dopo, ci rendiamo conto di non saperne abbastanza, o, addirittura, che del nostro sapere non sappiamo che farcene perché non rende soldi. Ma il bello è che lo sappiamo!

Siamo un punto nello spazio immenso che ci circonda, un istante nel tempo e nei millenni della storia, ma, straordinariamente, con il nostro pensiero, abbracciamo spazio e tempo.

Già, alla fine il Commercialista uomo, ogni uomo, è equiparabile ad un filo d’erba pensante: non servono grossi sforzi dell’universo per ucciderlo, basta un po’ d’acqua, o poca acqua, un sasso che si sposta, un passo che lo schiaccia, ma quand’anche l’universo lo uccidesse, il Commercialista uomo sarebbe più nobile di ciò che l’uccide, perché sa di morire, e del vantaggio che l’universo ha su di lui.

L’universo non sa nulla.

La dignità dell’uomo consiste nel suo pensiero che lo innalza, che gli dà dignità.

Non è nello spazio e nel tempo che va ricercata la dignità, ma nel pensiero: impegniamoci quindi a pensare bene.

Il vantaggio non è avere uno studio ben avviato che viene dal passato, passato che non c’è più e non si ripresenterà più nelle stesse forme, e che l’universo si inghiottirà molto presto, ma, col pensiero, riuscire a comprendere che sarà così.

 

Dare consigli al Commercialista

Voglio ancora una volta prendere a riferimento Pascal, sottolineando quanto sia difficile mostrare i limiti del Commercialista, senza mostrargli la sua grandezza.

Ma è altrettanto pericoloso insistere nel fargli constatare la sua grandezza, senza evidenziare la sua bassezza.

C’è solo una cosa più pericolosa di queste due cose, ovvero lasciarlo nell’ignoranza di entrambe.

Il mondo sta cambiando, è ora di pensare seriamente come affrontare il veramente prossimo futuro in cui, inesorabilmente, l’universo spazzerà via tante persone che non hanno voluto credere nelle capacità che un uomo ha di essere dignitosamente eretto davanti alle sfide del futuro.

C’è spazio per tutti gli uomini nell’universo, basta pensare esattamente come organizzarsi, quale via intraprendere e come comunicare la propria unicità di uomo: basta non avere paura, essere degli di ciò che siamo, uomini.

Dal canto mio, con tutta umiltà, e per ciò che io so fare bene, io farò in modo di mostrarti, costantemente, sia la tua grandezza, sia la tua bassezza.

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