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Come sfruttare un attacco TV (e come evitare di fare più danni)

Sono certo che i Commercialisti abbiano ancora il sangue che bolle dopo aver visto un imprenditore, noto frequentatore di programmi TV, apostrofare la categoria professionale come, volendo riassumere simpaticamente, incapaci “paraculi”.

Non vi piace la parola? Beh, credo che sintetizzi bene il concetto di chi viene dipinto come uno che non volendo assumersi delle responsabilità lascia il cliente in braghe di tela.

Lo ripeto, sono certo che tutti, o quasi, siate risentiti (ne avete titolo), ed ho visto una marea di post in risposta a tale esternazione, in alcuni casi ironici (diciamo così), in altri casi professionali atti a mostrare l’ignoranza tecnica di chi si erge a depositario delle verità assolute.

Ma c’è un problema cari Commercialisti, e sono certo che se osservate alcune esperienze passate (non troppo lontane) sarete d’accordo con me: urlare la vostra bravura al mondo per avere una rivalsa professionale (con un imprenditore che non fa la vostra professione) è una cosa, ottenere invece il riconoscimento dai clienti imprenditori è un’altra.

E’ facile dire “Io sono bravo e utile”, ma è ancora più facile perdere clienti.

Già in passato, attacchi ad imprenditori che parlavano di fisco si sono ritorti pesantemente contro la categoria e questo per un motivo molto semplice:

il cliente (le persone) tende ad ascoltare i suoi simili
(altri imprenditori)
e non chi ha interesse economico a fornirgli un servizio.

Quindi, se io imprenditore vado in TV a dire che siete paraculi e mi fate morire di tasse, e voi rispondete che sono uno stronzo, state pur certi che gli altri imprenditori danno ragione a me per larga parte.

Credetemi è così, e sono certo di aver ragione per il solo fatto che io non insegnerei mai a voi come fare un bilancio: ognuno fa il suo mestiere.

Ma allora cosa deve fare il Commercialista? Deve stare zitto e subire?

Assolutamente no, ma si deve muovere in modo corretto, altrimenti fa ulteriori danni.

 

Attenzione alla comunicazione

Chiunque vada in TV sa benissimo che i giornalisti che si occupano di temi spinosi (e le tasse sono spinosissime) di solito tendono ad ospitare più persone con idee differenti, e questo per evitare di essere bollati come faziosi.

Questo significa che chi rappresenta la categoria dovrebbe essere sempre presente in questi frangenti, ed avere capacità di parlare in modo adeguato per farsi capire dagli imprenditori (che di tecnicismi non capiscono niente).

Voglio essere più chiaro: se una persona sparla del Commercialista, il primo scopo non è quello di avere una rivalsa su di lui (non è una guerra personale), ma quello di far percepire all’imprenditore telespettatore che il fisco è un tema da affrontare in modo diverso e che solo un Commercialista è titolato per farlo.

Se io dicessi che “l’autovettura la posso scaricare al 100% e il tuo Commercialista non te lo vuole dire” è evidente che centinaia di migliaia di persone che la scaricano al 40% mi ascoltano, e se il mio interlocutore (ammesso che ve ne sia uno in trasmissione), rispondesse semplicemente che io non capisco niente, andrebbe solo a rafforzare ciò che dico io (“Ecco, quello è uno dei Commercialisti che vivono sulle mie spalle e lavorano per lo Stato”).

Questo è un tremendo errore di comunicazione che un buon esperto di marketing sarebbe capace di sfruttare per portarvi via clienti (e qualcuno lo ha già fatto, che vi piaccia o meno).

Tra l’altro, se ricordate (ve lo ricordate sicuramente) come certi argomenti sono stati esposti in TV, era evidente che chi parlava non avesse competenze della materia, confondeva elementi banalissimi, usava parole che ad un Commercialista facevano accapponare la pelle, ma proprio questa mediocrità è ciò che lo ha fatto diventare efficace per le orecchie degli imprenditori.

Ed il problema è che gli imprenditori sono quelli che vi pagano le fatture.

 

Lasciate stare l’ego e leggete qui come fare

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C’è un modo semplice, il più semplice del mondo, quello che hanno sempre utilizzato le vostre mamme da bambini per educarvi.

Vi ricordate le storie che vi raccontava la mamma? C’era sempre uno cattivo che finiva male.

Se lo capiscono i bambini lo capiscono anche gli imprenditori, ma attenzione, fate come faceva vostra madre, che cercava di educarvi senza voler vendervi niente.

E’ facile per voi raccontare (bene ed in modo adeguato) storie di persone che volevano fare le furbe e poi sono state bastonate, ma evitate, nella storia, di aggiungere frasi tipo “Se fosse venuto da me…”, “Se avesse comprato i miei servizi…”.

Dovete essere percepiti come autorevoli, non come venditori qualsiasi di consulenza.

In pratica sfrutterete la visibilità del caso per proporvi come autorevoli.

Ora avete i primi elementi per capire come sfruttare le cattiverie che sentite in TV.

 

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